Senza Titolo

Tecnica mista su carta, su parete, 2022
Andrea Bolognino

Strati di carta, tratto grafico e colore, potrebbero suggerirci un’ulteriore lettura: la stratificazione di forme e stili che caratterizza la città.

Senza Titolo si presenta come un universo di figurazioni che, depositandosi su una parete del condominio, genera un’unica testualità espansa che va oltre sé stessa. La stratificazione, per Andrea Bolognino, va considerata come un processo in fieri potenzialmente infinito. Chiaro è il rimando alle stratificazioni urbane, storiche e sociali della città di Napoli. L’opera dà vita ad un registro onirico-mediale in cui gli accostamenti non sono lineari; in cui non persiste la verticalità della pagina ma, anzi, è il senso narrativo che si genera a partire dall’immersione sensoriale in sé. L’artista predilige un medium legato ad una lunga tradizione accademica, ma che qui serve a generare un archivio visivo che riflette le modalità percettive tipiche della società del database: perennemente immersa in una quantità di informazioni, di reperti, di frammenti non riconducibili ad una logica unitaria, ma fatta di individualità da esplorare nel singolo. In questo site-seeing pindarico, fatto di immagini all’apparenza sconnesse, il sentiero non è tracciato: la dimensione onirica fa prevalere una successione di frames che sfiorano l’irrazionale, in cui la narrazione – o quel che ne resta – si fa multipla e simultanea, intersecando diversi piani temporali e trasformando la superficie in un palinsesto esperienziale.

Testo di Alessio Esposito e Marta Ferrara

Biografia

Andrea Bolognino nasce nel 1991, vive e lavora a Napoli. La sua formazione si è svolta tra le Accademie di Belle Arti di Napoli e Weissensee (Berlino). Il disegno è da sempre al centro della sua ricerca artistica, facendo talvolta da punto di partenza per lo sviluppo di progetti interdisciplinari. Le recenti mostre collettive e personali, in Italia e all’estero, includono l’installazione Il corpo aumentato (2022) per Exit Strategy – Rione Sanità a cura di Lucas Memmola e Marta Ferrara, I Giganti (2022) presso la Galleria Acappella, Cecità Accecamento Oltraggio (2022) presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte a cura di Sylvain Bellenger, There is no Time to Enjoy the Sun (2021) presso la Fondazione Morra Greco e Open Systems (2021) curata da Giulietta (Basel) e ospitata dal Museo Hermann Nitsch (Napoli). Dal 2015 al 2019 ha organizzato con il collettivo Phonurgia il festival di musica contemporanea La Digestion, curandone al contempo i contenuti visivi. Ha collaborato con il Teatro Bellini per la produzione dello spettacolo di danza contemporanea Cielo (2018), occupandosi dei disegni e delle animazioni, e con Biennale Danza, per le scenografie della produzione Your Body is a Battleground (2020). Nel 2023, collabora con il Centro Korper ed il Museo Archologico Nazionale di Napoli, dipingendo i costumi per la performance di danza contemporanea Tauromachia.

La collezione