Esposito

Citofono, ferro, rete elettrosaldata, 2022
Fabrizio Cicero

Esposito, di Fabrizio Cicero, è l’opera che fa da cerniera tra il dentro condominiale e il fuori urbano.

Fabrizio Cicero sceglie di lavorare sul tema dei bambini senza cognome che nella vicina Ruota degli Esposti, nata assieme all’annessa basilica dell’Annunziata, venivano un tempo consegnati alle cure delle suore, dando vita al più comune dei cognomi napoletani. È da qui che muove i primi passi la lettura del finto citofono, posizionato da Cicero accanto all’originale, in una compenetrazione tra realtà e finzione. Nell’opera, il cognome Esposito si ripete in tutta la pulsantiera suggerendone l’assenza: è possibile citofonare ma senza riuscire ad avere una risposta.

Qual è il senso del passare all’azione? Citofonare diventa un atto decisamente fine a sé stesso, fallimentare. È azione che conduce alla frustrazione di un’attesa indeterminata. Come in diverse opere di Cicero, torna qui l’utilizzo della rete elettrosaldata a filtrarne la visione: una protezione che diventa barriera visiva e fisica, ennesimo elemento di inaccessibilità. Un mezzo che si presenta quasi arcaico in un mondo sempre più liquido e digitalizzato, ma che in qualche modo si fa evocativo, si trasforma in altro, diventa un cortocircuito pensato per uno spazio preciso, che appartiene alla città, allo spazio urbano.

Testo di Marta Ferrara e Alessio Esposito

Biografia

Fabrizio Cicero, nato nel 1982 a Barcellona Pozzo di Gotto, attualmente vive e lavora tra Napoli e Roma. Tra le sue esperienze c’è la mostra personale La Notte s’avvicina presso La Cavallerizza, Torino (2023) per Paratissima, la collettiva The expanded body presso Unosunove Gallery, Roma (2022), la rassegna Osare Perdere di Fourteen Art Tellaro (2021). Precedentemente è ospite al Villaggio Olimpico, Mlac – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Musja Museo di Jacorossi e Sala Santa Rita, a Roma; Castello di Rivara di Torino, Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, e a Palermo, in occasione di Manifesta 12. Lavora attivamente come light designer per il teatro.

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